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Stiamo sentendo tutti parlare in questo periodo dei cosiddetti malori improvvisi, ovvero quelle situazioni particolari dove una persona si sente male all’improvviso e magari perde i sensi o addirittura la vita.
E come si sa pochi giorni addietro si è rischiato davvero su un campo di calcio italiano dove il calciatore Edoardo Bove si è improvvisamente accasciato a terra durante una partita tra Fiorentina e Inter in Serie A. Episodi che accadono raramente nella massima serie italiana e che provocano sempre sgomento.
I tifosi non riescono ancora a credere a quanto accaduto. Si è trattato di una situazione che ha stupito letteralmente tutti quanti. Immediatamente non appena si è appresa la gravità della situazione sono corsi in campo i medici e anche lo staff della squadra. Bove è stato aiutato a riprendere conoscenza.
Momenti interminabili in cui la vita del calciatore è stata letteralmente appesa ad un filo. Una situazione che ha praticamente destato l’attenzione di tutti i media e che ha scosso profondamente il mondo del calcio il quale oggi si interroga come mai una persona sana, in buona salute abbia potuto avere un malore.
Un malore arrivato durante una partita della massima serie italiana che ha destato attenzione anche all’estero. Quello che è successo è qualcosa di gave che sicuramente sarà indagato a dvere con ulteriori accertamenti medici all’interessato.
Sono stati 13 i minuti che hanno permesso a Bove di salvarsi. Tra questi nei primissimi secondi del malore, quando il giocatore è caduto a terra esanime, i compagni hanno provveduto a riposizionare in modo corrette la lingua che praticamente era andata indietro rischiando di fargli perdere ossigeno.
Il malore di Edoardo Bove si è verificato dopo soli 17 minuti di gioco, quando il calciatore si è accasciato a terra senza apparenti segnali premonitori. Immediatamente c’è stato l’interveto dei compagni di squadra e dello staff medico che con il defibrillatore ha fatto ripartire il cuore dello sportivo.
In questi casi intervenire tempestivamente è fondamentale in quanto sono minuti preziosi che possono fare la differenza tra il decesso e il vivere ancora. E Bove adesso è vivo e sicuramente questa esperienza lo porterà a sottoporsi ad ulteriori controlli, la sua salute sembra essere di ferro ma come si sa nel nostro corpo tutto può cambiare.
I soccorsi tempestivi hanno permesso a Bove si riprendere a respirare in maniera autonoma in soli 13 minuti. In quei minuti interminabili che tutti ricorderanno a lungo si è sperato che Bove potesse farcela. E così è stato. Il calciatore è ancora sgomento per quanto accaduto e ha già ringraziato tutti per le cure prestate.
Vi è stata anche una polemica con l’ambulanza che però Ghini ci ha tenuto a puntualizzare. Egli ha chiarito che esiste un piano operativo di emergenza che prevede che l’ambulanza non entri in campo. Questa misura è adottata per minimizzare i rischi di rallentamenti nei soccorsi, poiché un veicolo pesante potrebbe rimanere bloccato sul terreno di gioco, come spiega appunto Bigodino.
Insomma tutto bene quel che finisce bene ma come si è capito i soccorsi sono fondamentali in questi casi e devono avvenire anche rapidamente.
L’articolo Bove si è salvato grazie a quello che è successo in quei 13 minuti proviene da Notizie 24 ore.
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