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La brusca frenata nella produzione a causa della scarsa domanda; i bandi per l’installazione delle colonnine di ricarica che vanno deserti; ora la decisione che potrebbe segnare l’addio definitivo alle auto elettriche, un settore già in fortissima crisi. Il governo cinese ha infatti svelato la sua strategia di “ritorsione” nei confronti dell’Unione Europea a causa dei dazi che quest’ultima ha imposto ai prodotti cinesi. Il dragone ha infatti vietato l’esportazione e la vendita di alcune materie prime necessarie per la costruzione delle batterie, in particolare il litio e il gallio. Si tratta di materie prime di cui la Cina ha una sorta di monopolio, grazie alla grande quantità che possiede all’interno dei propri confini e grazie anche alle riserve che sta conquistando in giro per il mondo a suon di accordi diplomatici e non solo.
La Cina, oltre al diritto di sfruttare le maggiori riserve di queste materie prime, ha anche un vantaggio competitivo di molti anni nella lavorazione e produzione delle batterie. Dando un’occhiata ai dati, ripresi dal portale del Club Alfa Italia, al momento la Cina raffina “il 75% del cobalto mondiale, il 60% del litio, il 40% del rame e il 70% del nichel”. Non a caso i due maggiori produttori di batterie per auto elettriche al mondo, CATL e BYD, sono cinesi. Il blocco delle esportazioni di materie prime critiche rappresenta quindi un vero e proprio schiaffo all’Europa e al futuro dell’elettrico. Della decisione del Ministero del Commercio cinese parla anche Milano Finanza.
L’articolo La fine dell’auto elettrica: la decisione che stravolge tutto proviene da Notizie 24 ore.
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