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L’aumento vertiginoso dei casi di influenza preoccupa eccome gli italiani, poiché la curva sta impennando in misura esponenziale, e viene attentamente monitorata dagli esperti. Col ritorno a scuola dopo le festività natalizie, e con le temperature fredde, unite al maltempo, è facile ammalarsi.
Basta spostarsi da un luogo caldo e accogliente, per recarsi al lavoro o sui banchi, per iniziare a star male e, in concomitanza con la ripresa delle scuole, tornano i picchi influenzali che, sulla base dell’ultimo report epidemiologico, non promettono nulla di buono.
Se i genitori vogliono salvaguardare i figli, specie quelli più piccoli, massima attenzione va posta ai soggetti fragili e agli anziani, ragion per cui è doveroso imparare a conoscere i sintomi d’esordio dell’influenza, in modo da capire come intervenire, dunque quali comportamenti adottare e quali, al contrario, evitare se non si vuole stare peggio.
L’influenza è tornata, puntuale come ogni anno di questo periodo, ma non l’unica, in quanto crescono i casi di sindromi simil-influenzali, sostenuti anche da altri virus respiratori”, dal sinciziale (Rsv o Vrs) al Covid.
I sintomi dell’influenza 2025 sono molto variabili, ossia possono essere più o meno gravi . Essi comprendono tosse, coinvolgimento delle alte vie respiratorie, dolori articolari e muscolari, oltre a febbre alta che può superare i 40 gradi. Capiamo bene quanto l’importanza dello stato di salute del soggetto faccia la differenza.
Dato il notevole incremento dei casi, maggiore attenzione è posta per i soggetti più a rischio quindi bimbi, anziani, chi ha patologie croniche, per evitare che vadano incontro a complicanze. La prevenzione prima di tutto, con comportamenti da attuare, che fanno parte del buon senso e dell’igiene.
Lavarsi di frequente le mani, indossando la mascherina per preservarsi se si sta in luoghi affollati o se si parla con soggetti già affetti da patologie croniche, è essenziale, sebbene il mezzo in assoluto più valido sia il vaccino.
Il virus influenzale di tipo A e quello di tipo B sono i più diffusi, seguiti dai virus respiratori, di cui: rhinovirus, coronavirus umani diversi da Sars-CoV-2, adenovirus, metapneumovirus, virus parainfluenzali e bocavirus. La regione italiana più a rischio è l’Abruzzo, seguita dalla Campania. 12 le regioni in arancione: Lombardia, Liguria, Piemonte, Toscana, Emilia Romagna, Marche, Umbria, Lazio, Campania, Puglia, Sardegna e Sicilia.
5 le regioni gialle: Valle d’Aosta, le province di Trento e Bolzano, il Veneto e il Fvg. Basilicata e la Calabria, che non hanno attivato la sorveglianza epidemiologica. L’influenza è tornata, puntuale come sempre . Ora che abbiamo conosciuto i sintomi, possiamo solo prevenirli con la vaccinazione e con il buon senso. Sono regole preziose, quelle consigliate dagli esperti, che costano pochissimo e salvano la salute.
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Notizie 24 ore
DALL’ITALIA
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